Quando e perché il mediatore è una figura chiave

La figura del mediatore è spesso una figura controversa e ancora in Italia non c’è una vera e propria cultura della mediazione. Spesso contattiamo direttamente gli avvocati senza sapere che esistono delle strade alternative, che possono risolvere le nostre controversie in tempi brevi e con costi più contenuti. Adesso vediamo nel dettaglio chi è il mediatore e quando è anche necessaria la presenza di un legale in mediazione.
Chi è il mediatore
ll mediatore è la persona fisica che, individualmente o collegialmente, in maniera imparziale e operando all’interno di un Organismo di mediazione quale la Camera di Mediazione Nazionale, assiste due o più soggetti nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia e nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa.
Il mediatore è una figura imparziale, un vero intermediario, ed è questa sua posizione che giustifica la pretesa al compenso verso entrambe le parti. Il mediatore ha diritto alla provvigione da ciascuna delle parti, se l’affare è concluso per effetto del suo intervento. In mancanza di accordo tra le parti, si fa riferimento alle tariffe, agli usi, e infine alla valutazione equitativa del giudice.
In particolare, il mediatore deve comunicare alle parti le circostanze a lui note, relative alla valutazione e alla sicurezza dell’affare, che possono influire sulla conclusione di esso; inoltre, egli risponde dell’autenticità della sottoscrizione delle scritture e dell’ultima girata dei titoli trasmessi per il suo tramite. Il mediatore non è tenuto, in mancanza di un incarico specifico, a svolgere, nell’adempimento della sua prestazione, specifiche indagini di natura tecnico-giuridica.
A cosa serve la mediazione?
Si tratta di uno strumento volto a tentare una soluzione pacifica alla lite onde evitare che questa approdi in tribunale. In determinati casi (quelli in cui si parla di “mediazione obbligatoria”), prima di procedere a notificare gli atti di avvio di una causa, è obbligatorio aver prima esperito tale tentativo di conciliazione. Diversamente, il giudizio non può essere intrapreso.
Quando la mediazione è obbligatoria?
La mediazione si distingue in: mediazione obbligatoria e mediazione facoltativa. La mediazione obbligatoria deve essere necessariamente assistita da un legale oltre che da un mediatore nei casi previsti dalle legge, vediamoli nel dettaglio:
– Condominio
– Diritti reali
– Divisione
– Successioni ereditarie
– Patti di famiglia
– Locazione
– Comodato
– Affitto di aziende
– Risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria
– Risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità
– Contratti assicurativi
– Contratti bancari
– Contratti finanziari
Quando la mediazione
Quando la mediazione è facoltativa?
Qualora la vertenza riguardi una delle materie rientranti nella mediazione facoltativa non è necessaria la figura di un legale. Per attivare la mediazione (sia essa obbligatoria o facoltativa), basta recarsi presso un organismo di mediazione, con una dettagliata descrizione della vicenda e delle richieste che si intendono fare alla controparte. Quest’ultima sarà poi avvisata dall’organismo stesso che, a tal fine, fisserà un incontro tra le parti. Sarà una libera scelta della controparte, poi, presentarsi o meno davanti al mediatore, ferma restando la valutazione che potrà fare il giudice di tale comportamento. I casi previsti dalla legge sono:
-Risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti
-controversie di natura patrimoniale fra coniugi
-controversie relative a società, associazioni in partecipazione, associazioni riconosciute e non riconosciute, rapporti interni a fondazioni, contratti fra le imprese
-controversie relative a contratti in tema di proprietà industriale
-contratti di vendita, somministrazione, distribuzione, agenzia, trasporto, deposito eccetera
-prestazioni d’opera e servizi
-contratti di appalto e subappalto
In generale ogni altra materia non ricompresa tra quelle obbligatori