UNA NUOVA OPPORTUNITA’ PER I LAUREATI IN GIURISPRUDENZA (e non solo!)
Non solo l’Avvocatura: i numerosi vantaggi della Mediazione Civile e Commerciale.
Anni passati a studiare sui libri di testo, a sfogliare codici, ad analizzare sentenze, ma una volta ottenuta la tanto ambita Laurea in Legge, quali sono gli sbocchi professionali per i nuovi Dottori?
Nettamente inferiore è il numero dei giovani che decide di tentare la via del Notariato o della Magistratura, probabilmente anche a causa del basso numero di posti messi a disposizione per ciascuna delle due categorie.
Molti, inoltre, sono i laureati che decidono di uscire dall’ambito prettamente giuridico per dedicarsi ad attività differenti: concorsi pubblici, banche, assicurazioni.
Negli ultimi anni, tuttavia, a seguito di una direttiva europea a cui l’Italia si è recentemente adeguata con il decreto legislativo 28 del 4 marzo 2010, sta acquisendo un’importanza crescente l’istituto della MEDIAZIONE.
Il Parlamento Europeo, infatti, anni fa, ha cercato di rafforzare il concetto di risoluzione stragiudiziale delle controversie; si tratta di una volontà a cui gli Stati Membri si sono attenuti, modificando ciascuno il proprio ordinamento.
I vantaggi della Mediazione Civile
Qui in Italia, l’istituto della Mediazione Civile e Commerciale era già esistente nel nostro processo civile, ma con il decreto legislativo 28/2010 ha subito un notevole rafforzamento: il Legislatore ha infatti previsto l’obbligo di mediazione in quelle che ha considerato materie caratterizzate da particolari conflittualità, rendendo quindi la mediazione una vera e propria condizione di procedibilità.
In altri casi, invece, sono le stesse parti interessate a decidere di ricorrere a questo strumento di risoluzione pacifica della controversia.
Ad oggi, sono molteplici i vantaggi determinati dal ricorso alla Mediazione Civile:
- la rapidità con cui è possibile definire una controversia, contrariamente ad un processo civile ordinario;
- la valenza di titolo esecutivo del verbale di conciliazione;
- costi procedurali nettamente inferiori;
- informalità della procedura;
- le parti sanno fin da subito quale sarà i risultato della Mediazione, dato che contribuiscono a crearlo.
Per poter ottenere il titolo di #Mediatore, il neolaureato dovrà seguire un corso di formazione della durata minima di 50 ore, con conseguente esame finale e svolgere un tirocinio assistito, pari a 20 casi di mediazione.
Per poter esercitare come Mediatore, ciascun dottore dovrà poi iscriversi agli Organismi di Mediazione (massimo 5) riconosciuti dal Ministero della Giustizia.
FONTE: http://it.blastingnews.com