L’intenzione di questa nuova possibile riforma è proprio quella di continuare a spingere sui meccanismi stragiudiziali, portando fuori dal tribunale quanto più possibile le controversie, senza che ciò si tramuti in un sostanziale “diniego di giustizia” per il cittadino. A tal proposito, la Commissione di monitoraggio sull’andamento degli Adr (Alternative dispute resolution), istituita lo scorso mese di marzo da Orlano e presieduta da Guido Alpa, ha chiesto una proroga per la consegna dell’atteso report a cui si accompagneranno alcuni importanti suggerimenti per una riforma del sistema, anche se ancora non si conosce il contenuto delle proposte che verranno consegnate al Governo.
Intanto stando a quanto affermato questa mattina da “Il Sole 24 Ore”, il gruppo di esperti ha già consegnato al ministro della giustizia una prima bozza di proposta di riforma. Sul documento c’è stato sinora molto riserbo. Si sa solo che riguarda una rivisitazione degli strumenti stragiudiziali di risoluzione delle controversie con l’obiettivo di “armonizzare e razionalizzare un quadro normativo che attualmente sviluppa forme eterogenee di strumenti negoziali, a causa dei ripetuti interventi legislativi sulla materia, adottati per favorire la formazione e lo sviluppo di una cultura della conciliazione, agevolandone l’uso e abbattendone i costi”. In particolare si lavora a una «ipotesi di disciplina organica e di riforma che sviluppi gli strumenti di degiurisdizionalizzazione, con particolare riguardo alla mediazione, alla negoziazione assistita e all’arbitrato». Proprio però per la complessità della materia e, soprattutto, delle scelte in gioco – in bilico perenne tra la necessità di decongestionare i tribunali e risolvere anticipatamente le controversie, senza perciò scaricare il peso della giustizia sul privato e, in definitiva, sul cittadino – la Commissione ha richiesto la proroga.
Risolvere i cronici ritardi dei processi civili non può significare ragionare solo in termini di risorse, ma ridefinire i limiti della giurisdizione statale. A ciò si aggiunga ancora il forte pregiudizio di gran parte della popolazione e dell’avvocatura, nei confronti degli Adr, spesso visti solo come un modo per garantire ancora maggio tempo a chi tenta di sfuggire dall’adempimento dei propri doveri e un inutile onere per il cittadino in termini sia di tempo che di denaro. L’alternativa, però, è un sistema giudiziario che rivela sempre più la propria inadeguatezza strutturale e funzionale che, proprio per ciò, non potrà mantenere a lungo la sua prospettiva monopolistica.
Peraltro ora le cose potrebbero ulteriormente complicarsi: la Commissione dovrà tenere infatti conto della bozza di delega legislativa appena approvata dal Governo, che ridisegna tutto il processo civile.
Fonte: http://www.laleggepertutti.it/131140_mediazione-arbitrato-e-negoziazione-verso-la-riforma
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